Quale tratto di personalità nelle persone mi fa alzare un muro?

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Quale tratto della personalità nelle persone fa alzare un muro con te?

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Alzo muri. Non sempre lo faccio consapevolmente, ma appena sento certe vibrazioni, capisco che devo proteggere il mio spazio. Non è cattiveria, non è rancore: è un modo per mantenere intatta la mia energia.

Non sopporto l’invadenza. Non parlo di gentile curiosità, ma di chi ti assale con mille domande senza senso, come se tu fossi obbligata a rispondere. Non sopporto chi giudica costantemente gli altri, come se fosse un diritto naturale dire cosa va bene e cosa no. Questi tratti mi fanno ritrarre. Maschilisti, arroganti, persone convinte di essere superiori… con loro il muro sale in automatico, senza discussioni.

Non tollero chi mente pensando che non si percepisca. Non perché io sia un investigatore, ma perché certe cose si sentono, si leggono tra le righe. E chi mente con convinzione, credendo che il mondo non se ne accorga, finisce per rafforzare il muro ancora di più.

E poi ci sono quelli che non lasciano spazio alle altre idee. Non importa quanto tu provi a spiegare o proporre qualcosa: loro hanno già deciso cosa è giusto, e punto. La loro convinzione non è sicurezza, è un modo per imporre la propria verità agli altri. Con persone così, il mio muro cresce, spesso prima ancora che aprano bocca.

Alzare un muro non è un giudizio definitivo. Non significa “ti elimino dalla mia vita” in modo definitivo, anche se può sembrare così. Significa prendere fiato, creare distanza, difendere il mio silenzio e il mio spazio mentale. Serve a capire chi vale la pena, chi merita ascolto e vicinanza, e chi invece può rimanere dall’altra parte, osservando senza entrare.

A volte mi sorprendo a notare il muro che cresce senza nemmeno rendermene conto. È un segnale chiaro: protezione, non rifiuto. È il modo in cui scelgo con chi avere energia condivisa e con chi invece conservare la distanza necessaria.

Alla fine, il muro non è la fine di una relazione, è l’inizio di una selezione naturale. Non per me, non per loro: semplicemente per capire chi può entrare nel mio mondo senza causare collisioni inutili. E chi deve restare fuori, resta fuori, senza drammi.