A volte l’Io si manifesta attraverso immagini che non sembrano né ricordi né invenzioni, ma qualcosa di più profondo: frammenti di coscienza che emergono quando smettiamo di controllare tutto. Una figura che corre verso la luce, una bambina immobile, un nucleo primordiale che chiede attenzione. Sono simboli che arrivano senza preavviso, non per essere interpretati ma per essere ascoltati. Forse l’inconscio non vuole spiegare: vuole ricordare. E riportarci esattamente nel punto da cui siamo partiti.
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Anatomia della nostra disumanità
Non c’è superiorità nell’uomo che non prova pietà. C’è solo un’illusione ben confezionata: l’idea che la nostra coscienza valga più del dolore altrui.
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Quando l’intelligenza non si misura in lauree
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Gli invisibili. L’Italia che non guarda dove fa male
Un Paese che parla di inclusione ma volta lo sguardo a chi non serve al PIL. Senzatetto, tossicodipendenti, malati psichiatrici, famiglie invisibili: l’Italia civile mostra il suo lato cieco.
Trump firma la pace di Sharm: diplomazia o campagna elettorale travestita da miracolo?
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Déjà vu: il ricordo che non ti appartiene
Quella strana sensazione di “averlo già vissuto” nasconde più di quanto sembri. C’è chi la spiega con la memoria, chi con il cervello, e chi con il destino. Forse il déjà vu è solo un errore del tempo. O forse è un ricordo che non ti appartiene.
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Fuori posto ( ma non fuori gioco )
Non è sentirsi sfortunata. E' come abitare una vita che sembra di qualcun altro, pur sapendo che è la mia.
Vivere di lavoro o sopravvivere lavorando? La bugia della meritocrazia
Vivere di lavoro o sopravvivere lavorando? In Italia c’è chi lavora otto ore al giorno per poco più di 1.000 euro al mese. Non è dignità, è sopravvivenza. Eppure, mentre stipendi e inflazione rendono impossibile guardare al futuro, si continua a invocare la “meritocrazia”. Un mito che raramente premia i competenti e troppo spesso protegge la mediocrità. Se il lavoro non ti permette di vivere, allora il problema non è il merito dei singoli, ma l’architettura di un sistema che tradisce la sua promessa più antica: lavora e avrai dignità.
