Articoli, Ely Mode

Scrivere per Google senza perdere l’anima (e la pazienza)


Come sopravvivere tra SEO, algoritmi e social senza perdere la propria voce (o farsi venire l’orticaria digitale).

Qualcuno su Facebook mi ha chiesto:

“Come si fa a scrivere per piacere a Google senza perdere la propria voce?”

Domanda apparentemente semplice, ma in realtà è come chiedermi:

“Come faccio a cucinare un piatto stellato mentre corro su un tapis roulant in fiamme?”

Perché da quando ho deciso di far uscire i miei pensieri dalla mia testa e affidarli al web, ho scoperto una cosa:

non basta scrivere bene, devi anche piacere agli algoritmi.

La lotta quotidiana con la SEO e i social

Ogni volta che mi siedo a scrivere, Google si piazza accanto a me come un supervisore invisibile:

“Hai messo la parola chiave tre volte?”

“Hai scritto almeno 1500 parole?”

“Hai inserito i titoletti H2 come Dio-Algoritmo comanda?”

E mentre cerco di essere una brava allieva SEO, i social mi tirano per la giacchetta:

Reddit mi guarda storto perché il mio account è troppo nuovo.

Facebook mi avverte che il mio link non lo vedrà nessuno.

Instagram mi ricorda che il formato giusto per il post è quadrato, verticale, rettangolare e possibilmente quantistico.

Il risultato? Passo più tempo a capire come inserire i contenuti nei vari social che a scriverli.

E la mia ironia, nel frattempo, valuta seriamente l’ipotesi di trasferirsi su un’isola deserta.

Come salvo la mia voce (e la sanità mentale)

Ho trovato un piccolo trucco personale:

1. Scrivo prima per me, come se dovessi raccontare un’idea a un amico curioso.

2. Solo dopo mi ricordo che esistono Google e i social, e sistemo un paio di cose per non essere inghiottita dal vuoto digitale.

Così, la mia voce rimane mia.

E Google, alla fine, si accontenta.

                                                                                        < ElyMode On >                                                                                                                                  

Caro Google, ti voglio bene, ma smettila di farmi sentire in colpa se non metto tre keyword al paragrafo. E tu, Facebook, lo so che nascondi i miei post nel tuo algoritmo cavernicolo, ma io scrivo lo stesso. Se un giorno un umano leggerà e sorriderà, sarà già una piccola vittoria. E se non succede… pace: almeno avrò scritto qualcosa che non sembrava un manuale d’istruzioni per robot.

< ElyMode Off >

Ti è piaciuta questa riflessione sul lato ironico della vita digitale? Allora forse amerai anche Lavorare o sopravvivere?: un altro piccolo manuale di sopravvivenza quotidiana, questa volta nel mondo reale”.

"Per chi vuole capire i limiti di un sistema che spesso premia solo le apparenze,                                                                   consiglio la lettura di Oltre le leggi non scritte."

Lascia un commento

Lascia un commento